SU MIGRANTI SERVE LA TERZA VIA
ELEZIONI. BINETTI (NCI): SU MIGRANTI SERVE LA TERZA VIA (DIRE) Roma, 13 feb.
“Nel dibattito sempre piu’ acceso tra bisogno di sicurezza e solidarieta’ nell’accoglienza degli immigrati, si va facendo largo con sempre maggiore insistenza la necessita’ di individuare la famosa terza via, quella in cui la generosita’ intercetta il senso comune e la sicurezza riesce a superare almeno in parte le sue paure. Ed e’ questa la posizione fondamentale assunta da Noi con l’Italia-UDC, la famosa quarta forza dell’area del Centro Destra”.
Lo afferma l’onorevole Paola BINETTI, UDC, impegnata in questi giorni nella campagna elettorale per il Senato. E aggiunge: “Ne abbiamo parlato oggi con alcune delle principali ONG che si occupano di accoglienza e di inclusione, con cui abbiamo anche ipotizzato una serie di iniziative da assumere con l’inizio della prossima legislatura.
Il bilanciamento dei diritti di tutti e’ la nuova sfida che la globalizzazione pone ai nostri modelli sociali e culturali.
Non ha nulla a che vedere ne’ con la demagogia populista di chi considera il nostro Paese come un enorme Colosseo, senza porte e tutto finestre; ne’ con chi invece immagina il nostro Paese come un vecchio Castello medioevale, in cui si puo’ entrare solo passando attraverso un ponte levatoio, abitualmente abbassato.
Il nuovo modello sociale che proponiamo coniuga le risorse di cui disponiamo con una valutazione dei bisogni espressi sia dai richiedenti asilo che dai potenziali immigrati. E’ il realismo del Buon governo che non considera concluso il ruolo di accoglienza con l’ingresso in Italia, ma comprende che l’accoglienza senza integrazione puo’ diventare davvero una mina esplosiva”.
“Ed e’ su questo progetto- continua BINETTI- che ci siamo confrontati anche con numerose associazioni che fanno un esplicito riferimento al mondo cattolico. Sono tantissime le organizzazioni cattoliche visitate in questi giorni, comprese le parrocchie e le scuole cattoliche, dappertutto ho trovato un atteggiamento inclusivo di alto profilo, purche’ il progetto includesse anche specifiche attivita’ di formazione: la lingua, le norme e consuetudini del nostro Paese, la valorizzazione di skill professionali acquisiti in attivita’ precedenti…”.
“La disponibilita’ all’accoglienza paradossalmente cresce con l’aumento dell’impegno formativo ed integrativo nel territorio. Nessuno vuole svolgere una sorta di attivita’ di tipo esclusivamente logistico, un B&B che lascia le persone sole, in una sorta di inattivita’ deprimente, che umilia e puo’ generare la ricerca di scorciatoie pericolose nel campo della prostituzione, dello spaccio, della microcriminalita’… o perfino peggio, come mostrano i recenti fatti di Macerata.
L’obiettivo non e’ quanti accoglierne… ma come accoglierli; non e’ quali condizioni per l’alloggio oggi, ma quali prospettive per la vita domani… E in questo modo stiamo elaborando una serie di progetti di inclusione-integrazione che saranno oggetto -speriamo!- di una pronta approvazione che cambi davvero la percezione soggettiva degli italiani, esorcizzandone le paure, ma anche quella dei rifugiati, restituendo loro- conclude BINETTI- maggiore dignita’ e capacita’ di realizzazione”.
(Com/Pol/ Dire) 20:24 13-02-18 NNNN