(ANSA) – ROMA, 04 GIU – “Per il ministro Speranza la Mission 6 del PNRR è già pronta, 30 giorni prima rispetto alla scadenza europea. Ma la proposta del ministro è ancora troppo generica sul piano organizzativo-gestionale e non è affatto scontato che si possano garantire tutte le promesse che contiene. Nasceranno 1.350 case di comunità, aperte fino a 24 ore al giorno, 400 ospedali di comunità, 600 Centrali Operative territoriali, oltre a 6.000 progetti programmati per il Servizio Sanitario Nazionale del futuro. In questo modo dovrebbe nascere una nuova sanità, più vicina alle esigenze delle persone. Il progetto di riforma dovrebbe concludersi entro il 2026. Il progetto lanciato dal ministro prevede che il medico di famiglia lavori 38 ore a settimana, di cui 20 nel suo studio e 18 nei servizi del Distretto. Ma qualcuno a livello sindacale denuncia il rischio della intera operazione, sostenendo che il medico di MG non ha il dono dell’ubiquità. Non c’è dubbio che le proposte del PNRR devono garantire maggiore efficacia e migliori servizi, economicamente sostenibili nel tempo sia dal punto di vista strutturale che delle risorse umane. Oggi sentiamo tutti la necessità di adottare nuovi modelli organizzativi, basati su team multidisciplinari, in cui operano diverse figure professionali sanitarie, ma anche socio-sanitarie, e che garantiscano una efficace distribuzione dei servizi sull’intero territorio. come parlamentari vogliamo essere coinvolti fino in fondo, cominciando dalla stessa revisione della Scuola di Formazione dei Medici di Medicina generale perché sia una specializzazione del tutto analoga alle altre, a cominciare dallo sviluppo delle loro competenze cliniche e dal relativo riconoscimento economico negli anni della specializzazione”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc. (ANSA).
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