UCRAINA. BINETTI: CORRIDOIO UMANITARIO MARIUPOL PRIMO SEGNALE POSITIVO

(DIRE) Roma, 2 mag. – “Ieri per la prima volta a Mariupol ha funzionato quel canale umanitario che fin dall’inizio della guerra veniva richiesto a gran voce non solo dall’Ucraina ma da tutte le forze internazionali, impegnate in una battaglia di pace e di mediazione. Questa apertura è un segnale positivo, il primo dopo mesi di conflitto. Abbiamo visto nei telegiornali della sera le persone che uscivano da una fabbrica in cui si erano rifugiati, senza sapere se ne sarebbero usciti vivi o morti, sprovvisti di cibo e medicine, ma soprattutto di aria e di speranza. Le loro testimonianze sono state tanto più toccanti quanto più sobrie e non è stato difficile collegare quel miracolo in diretta con la preghiera accorata del Papa, che fin dall’inizio ha fatto sentire la sua richiesta di pace e comunque di sospensione delle armi per consentire ai civili di mettersi in salvo. Mentre l’Occidente si interroga sulle colpe delle politiche coloniali di secoli fa, la Russia inventa un nuovo modello di colonialismo e di sottomissione, vantando argomentazioni sprovviste del minimo fondamento. Mentre il J’accuse dei Paesi occidentali tenta di riscrivere una storia in cui agli occupanti di allora occorre togliere anche le minime tracce di ricordi, in Russia si approfitta della presunta debolezza dell’Occidente per riprendersi qualcosa che non è mai stato suo. È nel fondamento storico di entrambe le mistificazioni che si può pensare di ricostruire una nuova civiltà, riprendendo l’antica espressione di Paolo VI: la civiltà dell’amore, che oggi appare come una utopia non pensabile e neppure immaginabile”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.

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