Roma, 10 dic. (askanews) – Ventisei parlamentari italiani hanno firmato un appello al governo Draghi perché faccia pressione sull’Azerbaigian affinché rilasci i prigionieri di guerra e i
civili armeni detenuti nel Paese. “A un anno dalla firma della dichiarazione trilaterale del 9 novembre, la situazione nel Nagorno-Karabakh e ai confini tra
Armenia e Azerbaigian rimane tesa a causa del mancato rispetto del cessate il fuoco e delle incursioni di truppe azere nel territorio sovrano della Repubblica di Armenia – spiegano i
firmatari -. Ancora oggi, ci sono numerosi prigionieri di guerra armeni detenuti illegalmente nelle prigioni dell’Azerbaigian, ed emerge da molteplici fonti autorevoli il fatto che il patrimonio
storico-culturale cristiano armeno nei territori passati sotto il controllo dell’Azerbaigian sia in pericolo. Inoltre, l’Azerbaigian, con il palese sostegno della Turchia, minaccia di
creare, con l’uso della forza, un ‘corridoio’ extraterritoriale che unisca i due paesi attraverso il territorio sovrano ed internazionalmente riconosciuto della Repubblica di Armenia. Ciò
accade nonostante la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, che mise fine alla guerra, prevedesse lo sblocco di tutte le reti di comunicazione e trasporti della regione. È peraltro di
queste ore la notizia che il Tribunale Internazionale dell’Aja (CIG delle Nazioni Unite) ha emesso una sentenza in cui chiede all’Azerbaigian di garantire i diritti dei prigionieri di guerra,
di prevenire l’incitamento all’odio razziale nei confronti della popolazione armena e di condannare il vandalismo nei confronti del patrimonio storico e culturale armeno”.
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