Istat: Binetti (Udc), ripartire dal lavoro, non accanirsi su ddl Zan
Istat: Binetti (Udc), ripartire dal lavoro, non accanirsi su ddl Zan
(DIRE) Roma, 2 lug. – “L’Istituto nazionale di Statistica afferma che, rispetto a febbraio 2020, data di inizio della pandemia, il numero di occupati è ancora inferiore di oltre 700 mila unità! A conferma del fatto che le piccole medie imprese e i lavoratori autonomi sono ancora in piena sofferenza. E’ evidente che il Governo deve invertire la rotta rispetto alle politiche del lavoro senza confonderle con le attuale politiche assistenzialiste. Il reddito di cittadinanza, con i vantaggi che comporta, rende per molti giovani meno interessante l’opzione lavoro, come denunciano molti potenziali datori di lavoro nel settore turistico. Ma anche i costi di operazioni come il Cashback di Stato, sempre secondo il presidente Draghi, risultano nei fatti costose, senza essere utili a scoraggiare potenziali forme di evasione. Appare sempre più evidente il suo carattere regressivo: nei fatti sembra destinato ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori, per cui rischia di accentuare la sperequazione tra i redditi, favorendo le famiglie più ricche. Molte delle decisioni prese nell’ambito dei due Governi Conte si dimostrano alla resa dei conti del tutto fallaci. La priorità si chiama Lavoro. E’ necessario rilanciare i livelli occupazionali andando oltre quelli di inizio pandemia, che erano già in sofferenza, come ha affermato lo stesso Presidente Draghi. Servono nuovi posti di lavoro e per questo le PMI hanno bisogno di maggiore flessibilità; è necessario un taglio reale del costo del lavoro che incentivi le imprese ad assumere sfruttando le opportunità offerte dal Recovery Plan. E contemporaneamente serve un consistente taglio delle tasse che consenta di rilanciare le assunzioni da parte delle imprese, contenendo il rischio licenziamenti.” Fin qui alcune delle necessità reali del paese, sottolinea la Senatrice Paola BINETTI, UDC, che rendono “ancora meno plausibile l’accanimento dell’asse Pd-M5S sulla legge Zan. Si tratta di una legge che sta assumendo tutti i caratteri di una legge di bandiera, come è già accaduto per la stragrande maggioranza delle leggi approvate ai tempi dei governi Conte. Si ignorano le necessità reali e paradossalmente è come se si continuasse ad investire sugli inutili banchi monoposto a rotelle, già finiti nei magazzini di scuole che per altro non li avevano neppure ordinati. Il No alla violenza è già ampiamente presente e documentato nel nostro Codice Penale, mentre il quadro di valori in cui si iscrive è già ampiamente supportato dalla nostra carta Costituzionale da oltre 75 anni. Non si vede nessuna urgenza per fare una legge come l’attuale, destinata a creare un ulteriore vistoso contenzioso che incide grossolanamente sulla libertà personale ed educativa. Martedì voteremo in Aula il calendario dei lavori di luglio e spero che il diritto alla salute e il diritto al lavoro degli italiani siano e restino in pole position. Di leggi bandiera, come quelle finora approvate dall’asse Pd-M5S-LEU non si vede alcun bisogno”. (Com/Rai/ Dire) 10:48 02-07-21 NNNN
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