Roma, 1 set. (askanews) – “Sulla salute mentale bisogna cambiare passo. Occorre rivedere il sistema sanitario che ruota attorno alla salute mentale, non possiamo permetterci di sottovalutarne i rischi. La salute va posta nuovamente al centro dell’agenda politica, prima ancora che delle preoccupazioni dell’Europa. È dalla difesa della salute che è scaturito il Pnrr in piena pandemia e forse ora va ripensato sempre a difesa e tutela della salute. Ma il grande assente nel nostro SSN e in parte anche in quello europeo, è il disagio psicologico che è cresciuto in modo
esponenziale in questi ultimi anni e che in molti casi ha pesantemente contribuito a dare forma a molte vere e proprie malattie mentali. Ogni giorno in Italia si recano al Pronto Soccorso oltre 2000 persone con diagnosi principale di natura psichiatrica, il 3,5% del numero totale degli accessi. Questa la media annuale nel 2020, mentre nel 2019 erano state circa 1500: il 2,8% degli accessi. È questo il dato dal quale è opportuno partire per arrivare ad alcune considerazioni che si possono trarre dalla lettura del Rapporto Salute Mentale Anno 2020 del Ministero della Salute. Gli adolescenti, i più giovani sono in questo caso una spia sensibilissima e sono spesso travolti da
nuove e insidiose forme di depressione, che inducono comportamenti ad alto rischio soprattutto nel piano delle
dipendenze, materiale e immateriali. La salute mentale è un bene preziosissimo perché è su di lei che si regge l’autonomia affettiva ed effettiva di giovani e anziani; ma si sente ripetere come un mantra che mancano risorse, per cui agli uni e agli altri si presenta il rischio del suicidio, magari sotto forma di eutanasia, quando non è neppure in grado di suicidarsi e si ha bisogno dell’aiuto di altri”. Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e candidata nella lista Noi Moderati alla Camera, a sostegno del Centrodestra.
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