(9Colonne) Roma, 24 giu – “L’area di Centro è in netta crescita, non sia però strumentalizzata da sedicenti leader che non ne conoscono il valore. La stessa scissione dei Cinquestelle sembra tradursi in un ampliamento dell’area del Centro e in un moltiplicarsi dei potenziali leader, tutti fermamente motivati a escludere gli altri dalla competizione e tutti dalla memoria davvero corta. Sui giornali di oggi apparivano le immagini dei sedicenti leader, fermamente convinti di rappresentare, in modo del tutto autoreferenziale, il vero spirito di un Centro che, almeno per ora,
non c’è. Mancavano i leader storici di questa operazione e mancavano i soggetti politici che da anni intercettano il consenso degli uomini e delle donne del Centro. Per esempio non si faceva menzione di Lorenzo Cesa, il più democristiano dei leader di questa area e l’erede di un simbolo che da solo è una storia e non solo una
utopia. Il Centro non è lo spazio che separa la destra dalla sinistra, come se crescesse erodendo consensi a destra e a sinistra. Tanti di costoro che ora si affrettano a spostarsi al Centro ne hanno dimenticato la vocazione profonda di equilibrio, la capacità di tenere insieme le apparenti contraddizioni che nascono dalle ambizioni professionali e dagli affetti personali. Il Centro è composto da gente normale in equilibrio costante tra diritti personali e doveri sociali; senza la rabbia distruttrice di una rivoluzione che semina disagio e sofferenze, che distrugge le famose infrastrutture valoriali della nostra società e poi nel deserto più assoluto riscopre il valore di ciò che ha demolito. Gente che non ha paura di dire ‘Io credo’, senza bigotteria, ma con profondo senso di fraternità verso gli altri.
Inclusivi e realisti; propositivi e tenaci. E lì che aspettiamo le nuove migrazioni verso il Centro, anche per ricordare che noi c’eravamo e ci restiamo ancora”. Lo afferma Paola Binetti, senatrice dell’Udc.
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