Ucraina, Binetti (Udc): corridoi umanitari sono un bluff
Roma, 4 mar. (askanews) – “L’apertura di Putin sui corridoi umanitari è soltanto un bluff. La pace è molto difficile da
raggiungere ed è sempre più necessaria. Non è vera tregua quella tra Russia e Ucraina e i condotti umanitari sono per Putin solo un ennesimo modo per manipolare la verità dei fatti e accreditare una sua immagine buonista, a fronte dell’immane tragedia che continua a consumarsi contro il popolo ucraino”. Lo sostiene Paola Binetti, senatrice dell’Udc e Responsabile Ufficio Pari Opportunità del partito. “Il condotto umanitario ipotizzato – spiega – dovrebbe permettere a chi vuole fuggire dall’Ucraina di andarsene, senza portare con sé nulla, abbandonando tutto al nemico che avanza. E dovrebbe esercitare su chi resta una pressione enorme, sottoponendolo a una difficile scelta: o collaborazionista degli invasori o nemico da perseguitare. È la grande ipocrisia di Putin, mentre i carri armati e tutti i mezzi pesanti avanzano distruggendo palazzi ed edifici storici, compresa la Cattedrale, simbolo delle tradizioni
e dell’anima di un popolo. I diritti umani del popolo ucraino – sottolinea – sono stati cancellati da questa guerra, che non rispetta nessun codice d’onore e trasforma in crimini di guerra tutti gli interventi russi in terra ucraina. Le immagini che appaiono insistentemente sui nostri schermi, anche sui nostri cellulari in tempo reale, sono sempre e solo immagini di una violenza che procede secondo direttive attentamente strutturate per accerchiare il Paese: da sud, da nord e da est, con l’evidente intenzione di bloccare l’accesso dal mare, dopo aver distrutto aeroporti e autostrade. All’Europa – sono ancora parole di Binetti – la difficile lezione di assistere il popolo ucraino senza intervenire direttamente per non accendere la miccia della terza guerra mondiale. Eppure sembra che Putin non stia
aspettando altro. Occorre un saldo controllo di tutta l’UE per evitare che ciò accada, ma la minaccia di ricostituire l’antico impero sovietico è nell’aria e dalle Repubbliche baltiche a nord e dalla Moldavia a sud, questo è il grande timore di chi vede in ciò che sta accadendo in Ucraina l’anticipo di ciò che potrebbe accadere in casa loro. E allora sarà sempre più difficile porre fine all’escalation di un folle che l’intera saggezza della vecchia Europa non riesce a contenere”.