Covid e Quirinale: Binetti (Udc), dibattito che contribuisce a politica

(9Colonne) Roma, 6 gen – “Sono le due notizie del giorno: l’obbligatorietà dei vaccini agli over 50, pur con alcuni alleggerimenti di stampo puramente commerciale, legati a saldi, e la strada del Quirinale, sempre più stretta e sempre più irta di ostacoli. Sono notizie che sono state anche al centro di un dibattito promosso per oggi da Etica Democrazia con giovani professionisti in palese difficoltà. In genere gli italiani, pur occupandosi poco di politica, vorrebbero essere certi di poter conservare il proprio lavoro, anche per occuparsi dignitosamente della propria famiglia, ma temono che i prossimi cambiamenti al Quirinale e a Palazzo Chigi si possano tradurre in uno tsunami troppo difficile da affrontare. Molti guardano con soddisfazione all’obbligo vaccinale appena approvato, dopo tanti tentennamenti governativi; sono coloro che nell’ultimo anno si sono vaccinati già tre volte. Ma sono ancora troppi quelli che considerano la stessa misura con grande diffidenza: sempre in bilico tra due atteggiamenti diversi. Da un lato c’è la difesa della libertà individuale, supremo bene che non intende riconoscere confini, e dall’altro c’è la convinzione che i vaccini siano inutili se non dannosi. E secondo loro l’andamento dell’epidemia non farebbe che confermare questa ipotesi. Sono proprio questi ultimi i nuovi fragili; la vera classe sociale ad alto rischio; i disadattati sociali, in lotta sistematica con il governo e con chi lo rappresenta. In modo inversamente proporzionale a quanto fatto finora dal governo Draghi, passato dalla moral suasion all’obbligo di legge, intendono trasformare la mancata vaccinazione, frutto di scelta personale, in una protesta organizzata, pubblica e pseudo-scientificamente strutturata. Intendono farlo sfruttando la mediaticità delle prossime elezioni del Quirinale, lanciando un atto di accusa verso Draghi e il suo governo, per sottolinearne il duplice tradimento. Draghi non è all’altezza delle sue stesse promesse e dei suoi impegni presi con gli italiani; quindi, che resti pure dove sta ora, per tornare l’anno prossimo ad occuparsi di altro, chiudendo la sua partita con la politica. Potenzialmente destabilizzanti nei loro discorsi, ricorrono spesso ad argomenti farneticanti.” Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, presidente di Etica Democrazia, che concludendo l’incontro ha detto: “Il Covid19 con le sue varianti sta mostrando quanto rischiosa sia una guerra virale e/o batteriologica, nei confronti della quale non abbiamo ancora armi adeguate. Occorrono investimenti sostanziosi nella ricerca, ma anche in una riflessione sistematica sulla giustizia sociale e sul grande tema dei diritti umani. La ricerca senza solidarietà può essere sterile e improduttiva. Per questo abbiamo bisogno di una politica, e dei suoi relativi leader, capaci di coniugare competenze scientifiche e competenze economiche; competenze sociali e competenze giuridiche, in chiave nazionale ed internazionale. Tecnici e consiglieri, possono e debbono avere un ruolo subalterno rispetto alla visione politica complessiva, che deve inglobare altri saperi in un mix di grande spessore etico e morale. Chi si candida al Quirinale è su questi punti che deve valutare la sua candidatura e domandarsi, lui per primo, parafrasando Kennedy, che posso fare io per il mio Paese. Anche l’appartenenza politica passa in secondo piano davanti alla leadership necessaria per fare sia il Presidente della Repubblica, che il Presidente del Consiglio. Ma il primo dura in carica sette anni e finora è sempre stato punto di riferimento e di coesione nel paese; il secondo può essere più facilmente sostituito nel corso di una stessa legislatura. Di questo parlano oggi gli italiani: di Covid e di Presidente della Repubblica; dell’estremamente piccolo e della più alta carica dello Stato. Sembra paradossale ma conversazioni, discussioni, confronti, spesso anche molto accese, si muovono tra questi due punti così distanti fra di loro eppure così strettamente collegati. E partecipare al dibattito è già fare politica e preparare la legislatura che verrà!” (PO / Red) 061341 GEN 22

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Source: News UDC Italia

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