COVID: BINETTI (UDC), ‘BENE MISURE PREVENZIONE MA NON DIMENTICHIAMO ALTRI MALATI’

Roma, 6 dic. (Adnkronos/Labitalia) – ”Le misure di prevenzione della pandemia sono utilissime. Il super Green Pass è essenziale per scongiurare nuove chiusure che metterebbero in ginocchio il nostro Paese. Tuttavia non possiamo dimenticarci degli altri malati che a distanza di due anni faticano ancora a trovare risposte e assistenza medica adeguata. Mentre tutto il Paese è concentrato a cercare di capire chi può salire o scendere dai mezzi pubblici, chi può entrare al bar o al ristorante, chi può andare allo stadio o al cinematografo e chi no, ci sono molti malati che continuano a sentirsi pesantemente trascurati”. Questo il monito lanciato da Paola BINETTI, senatrice
dell’Udc. “Ci sono le lunghe file delle prenotazioni per una visita specialistica in ospedale, -evidenzia BINETTI- c’è una sorta di blocco al follow up dei pazienti cardiovascolari, sono in stallo le varie diagnostiche, soprattutto quelle per immagini. Per non parlare poi degli screening fermi ormai a due anni fa. Ci sono inoltre i day hospital e i day surgery che lavorano a scartamento ridotto e le sale operatorie sembrano colpite da una sindrome che ne ha paralizzato o fortemente limitato la funzionalità”. ”I centri per le vaccinazioni- prosegue- tornano a funzionare a pieno
ritmo. L’intero Paese sa a memoria il numero dei contagiati, quello dei ricoverati e quello delle persone in terapia intensiva. La pubblica opinione è correttamente informata del numero dei decessi, dell’età che avevano queste persone e soprattutto ha chiaramente memorizzato che nessuno dei morti era vaccinato. Però degli altri
malati non sappiamo nulla, a meno che non si tratti dei nostri familiari, di cui misuriamo in tempo reale, alternativamente, la rabbia o la rassegnazione. Nel dibattito tra medicina ospedaliera e medicina territoriale ha stravinto la Covid-Medicina e il resto va senza nessuna direttiva precisa, il che significa che i malati si
sentono e sono trascurati”, aggiunge l’esponente Udc.

”Colpisce- conclude BINETTI- come il flusso delle risorse economiche sia concentrato in modo pressoché esclusivo
in questo ambito e non ci si renda conto, con fatti concreti, come tutti gli altri malati stiano soffrendo”.
“Sui territori i medici di famiglia continuano a stare un passo indietro rispetto al rischio Covid e negli ospedali le risorse umane e logistiche sono sempre orientate a favore del virus. Ma i bisogni degli altri malati restano sempre sullo sfondo e non si riesce neppure a dar loro quanto compete di diritto”, dice BINETTI. “Questa rallentata attenzione alle loro esigenze spinge chi può a rivolgersi a laboratori privati, ma sono molti coloro che in queste
condizioni non possono permetterselo e quindi vedono allontanarsi l’orizzonte della loro diagnosi e cura. Un vero e proprio caso di discriminazione che merita di essere denunciata, ma soprattutto che esige una pronta riparazione e un opportuno riallineamento dei diritti di tutti”, conclude.

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