Articolo di Marina Casini – Presidente nazionale Movimento per la Vita italiano
Avvenire (18.11.2021): “Il bambino a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa una protezione legale appropriata, sia prima che dopo la nascita: sta scritto nella Convenzione internazionale sui Diritti del fanciullo del 1989, ratificata dall’Italia nel 1991. Non si stabilisce da quando c’è un bambino prima della nascita, ma è chiaro che la nascita non è la cesura tra l’esserci e il non esserci: l’unica possibile è il concepimento. Si può dunque ragionevolmente dire che l’infanzia comincia appena l’essere umano compare all’esistenza.
Per questo nel trentennale della ratifica della Convenzione una conferenza stampa promossa domani in Senato da Paola Binetti rilancerà la proposta di legge – in origine iniziativa popolare e presentata più volte nelle precedenti legislature al Senato e alla Camera – che chiede di anticipare al concepimento il riconoscimento della capacità giuridica, oggi fissato al momento della nascita (articolo 1 del Codice civile). Alcune personalità del mondo laico l’hanno sostenuta senza mezzi termini. Giuliano Amato, per esempio, scrisse in una nota pubblica: “Il tema trattato è tra quelli che molti cercano di accantonare e che tuttavia ritornano sulla scena perché sono ineludibili. La vita inizia con il concepimento e il bambino concepito è già una creatura che inizia il suo cammino nel mondo”.
La base della proposta risiede nel principio di eguaglianza, pilastro della moderna civiltà giuridica, secondo l’uomo è sempre fine, soggetto, persona e mai mezzo, oggetto, cosa.
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