Stati Generali: Binetti (Udc), non valeva la pena andare
Stati Generali: Binetti (Udc), non valeva la pena andare
(DIRE) Roma, 11 giu. – “Grande stupore sulla stampa di oggi perche’ il centrodestra ha deciso di disertare in toto gli stati generali dell’economia, promossi dal presidente del Consiglio insieme al ministro dell’Economia, che per la verita’ fino a pochi giorni fa sembrava del tutto ignaro dell’evento. Uno stupore legittimo, perche’ in fase di rilancio del Paese, con 200 miliardi di euro in arrivo dall’Europa, anche se non e’ ancora chiaro attraverso quali canali si materializzeranno, la presenza dell’opposizione avrebbe rappresentato un’importante leva di stimolo, di condivisione e di controllo per una ripresa effettiva del sistema-Paese”. Lo dice Paola BINETTI, senatrice dell’Udc, che osserva: “Le forze di opposizione pero’ sono determinate a non partecipare all’evento che si svolgera’ a Villa Pamphili, nella Palazzina dell’Algardi, piccolo gioiello del patrimonio artistico italiano. In realta’ sta diventando oltremodo stucchevole la richiesta di collaborazione, del tutto unilaterale, rivolta all’opposizione da autorevoli personaggi, in vista del bene del Paese. Il tutto a fronte di bocciature sistematiche di tutto cio’ che proviene dai partiti del centrodestra, di qualsiasi proposta si tratti. Tutto viene bruciato in un dibattito, in aula o in commissione, sterile e privo di mordente, come e’ accaduto ieri in Senato a proposito della sanita’; prima con il decreto sui test sierologici e poi con l’intervento del ministro Speranza. Non a caso lo strumento preferito del governo Conte e’ la fiducia, secondo la domanda retorica per cui se ti fidi me, allora tutto deve andarti bene, mai un voto concreto sui decreti in discussione”. Per BINETTI “la maggioranza, nella sua miopia autoreferenziale, non e’ in grado di guardare oltre lo strettissimo orizzonte delle sue proposte, anche se queste appaiono sistematicamente contraddittorie e destinate ad essere velocemente superate da altre proposte, sempre a firma del governo. Un governo, che non una sola volta ha mostrato di saper fare autocritica in vista di una migliore autovalutazione. Il governo preferisce governare attraverso un sistema di scatole cinesi, in cui non e’ mai chiaro chi decidera’ qualcosa e quindi chi ne rispondera’: tra comitati tecnici, relazioni di esperti, lavoro dei ministeri, ministri di competenza, ognun e’ sempre scavalcato da qualcun altro e l’opposizione e’ sempre ricacciata fuori dalla porta, a meno che non voglia essere arruolata come un piccolo esercito di yes man. Esattamente contrario alla mission specifica dell’opposizione. E cosi’ leggeremo dalla stampa cosa diranno gli Stati generali, tanto sappiamo che anche se non ci dovesse piacere, cambiera’ velocemente, magari per una cosa che ci piace ancor meno”. (Anb/ Dire) 14:24 11-06-20 NNNN
Source: News UDC Italia