Fine vita: Binetti (Udc), emerge diritto a supporto spirituale e relazionale
Fine vita: Binetti (Udc), emerge diritto a supporto spirituale e relazionale
(DIRE) Roma, 12 lug. – “Chissa’ forse davvero qualcosa sta cambiando nell’attenzione al fine vita dei pazienti e non c’e’ solo l’eutanasia ad occupare il centro del dibattito! E’ di ieri la notizia del “Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita”, promosso da Enti qualificati, come l’ASL Roma 1, l’Hospice di Villa Speranza dell’UCSC, e il Tavolo Interreligioso di Roma; al manifesto ha aderito anche la FIASO. L’obiettivo e’ quello di garantire, oltre alle cure mediche, il rispetto della dignita’ e il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finale della vita nelle strutture sanitarie. Contemporaneamente, proprio ieri, a Palazzo Maffei Marescotti, 32 Associazioni cattoliche approvavano un documento contro l’eutanasia, in occasione di un confronto coraggioso con un gruppo di parlamentari, esponenti di tutti i partiti politici. Gli uni e gli altri hanno evidenziato la profonda consapevolezza del fatto che il diritto alle cure e all’assistenza possano e debbano andare di pari passo con una umanizzazione dei servizi che non puo’ prescindere dal rispetto delle diversita’ culturali e religiose”. Lo afferma la Senatrice Paola BINETTI, Udc, che continua: “Tra i diritti nei percorsi di fine vita proposti dal Manifesto interreligioso ce n’e’ uno che nella sua semplicita’ sottolinea il Diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per il malato e per i propri familiari. E dice esplicitamente: Ogni persona ha il diritto di ricevere all’interno della struttura sanitaria il sostegno spirituale e il supporto relazionale per se’ e per i propri familiari. Un diritto che non ha nulla a che vedere con il diritto all’eutanasia, che alcuni sostengono, e che rivela tutta l’ipocrisia istituzionale del caso di Vincent Lambert, di cui sono stati calpestati tutti, ma proprio tutti i diritti: i suoi e quelli dei suoi genitori. L’Osservatorio Vera Lex, che aveva promosso e coordinato il convegno delle associazioni cattoliche e il loro confronto con i parlamentari, si fa promotore di un rispetto a 360 gradi dei diritti del malato nei percorsi di fine vita, compreso quello della assistenza religiosa, e proprio percio’ ribadisce l’indisponibilita’ della vita umana e l’inesistenza di un diritto all’eutanasia.” (Rai/ Dire) 14:17 12-07-19 NNNN
Source: News UDC Italia