Cannabis: Binetti (Udc), no determinato a liberalizzazione
Cannabis: Binetti (Udc), no determinato a liberalizzazione
(DIRE) Roma, 14 gen. – “Che si possano condividere poche cose con questo governo a Cinquestelle e’ sempre piu’ chiaro; ma quando poi si toccano temi sensibili sul piano non solo etico, ma collegato alla salute fisica e mentale, la distanza che ci separa diventa incommensurabile. Il M5S non demorde e la legge su cui ora sta investendo e’ quella sulla liberalizazzione della droga ad esclusivo uso ludico. Uso della droga come diritto, sempre alla luce dello stesso principio: quello di autodeterminazione. Perche’ non drogarsi, se questo diverte, socializza e riconcilia con la natura, cominciando dal terrazzo di casa propia, dove si potra’ coltivare tutta la cannabis che si desidera. Magari anche in gruppo, affittando qualche appezzamneto di terreno a quota agevolata dal comune. Quello che non e’ del tutto chiaro nella proposta di legge e’ perche’ fermarsi solo alla cannabis, limitando la liberta’ di chi preferisce altri tipi di droghe, per esempio quelle sintetiche, fácilmente accessibili su internet. Il M5S vuole aprire la porta ad una rivoluzione anti-proibizionistica, senza rendersi conto che portera’ con se infiniti lutti e drammi. Uno spinello oggi, una iniezione di domani, uno sballo di gruppo sabato prossimo, magari con le nuove droghe sintetiche, piu’ economiche e piu’ forti. Conosciamo alcune delle conseguenze, ma forse possiamo ricordare: incidenti di macchina, stupri, violenze, ecc…” Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “Drogarsi fa male: oggi e domani! Il danno acuto e’ piu`visibile oggi, il danno da uso prolungato sara’ piu’ visibile domani. I dati scientifici ci sono e sono inequivocabili. I dati della cronaca sono disponibili ogni giorno davanti ad eventi drammatici che non vorremmo accadessero, ma che fortunatamnete possiamo leggere per ricordare appunto che drogarsi fa male. Nuoce gravemente alla salute, piu’ dell’alcol e del fumo. Sostenere la legalizazzione della Cannabis per sottrarla al cosidetto commercio illegale, significa solo istituire l’ennesima tassa sul vizio e creare un mercato parallelo, dove si potra’ acquistare droga piu’ potente, forse a piu’ buon mercato e non contingetata. Significa dare vita a piantagioni di cannabis che non sappiamo dove e come si svilupperanno, magari con quote associative che qualche mega-pusher gestira’, sollevando i soci dagli oneri della coltivazione diretta. Il nostro No sara’ chiaro e determinato, come sempre. Ma il rischio peggiore e’ nella lenta e progresiva manipolazione della mentalita’ generale; piano piano si andra’ convincendo che se Governo e parlamento, davanti al rischio tutt’altro che remoto della recessione, si occupano tanto di droga, non puo’ far tanto male. E non si rendono conto e’ proprio questo l’oppio dei popoli…”
Source: News UDC Italia