Made in Italy: Binetti (Udc), fake news su dieta mediterranea
Made in Italy: Binetti (Udc), fake news su dieta mediterranea
(9Colonne) Roma, 18 lug – “Ovvie le proteste, non solo italiane, che si alzano da tutti gli ambiti coinvolti da una decisione che appare priva di fondamento scientifico e volta più a scalzare equilibri economici che non a risolvere i problemi di salute della gente. Anche perché, non dimentichiamolo! l’Italia è il paese più longevo al mondo, segno che stili di vita e stili di alimentazione sono sufficientemente correlati ad una elevata qualità di vita e ad una altrettanto elevata aspettativa di vita”. Lo afferma la senatrice Paola BINETTI, UDC, commentando il previsto dibattito del 27 settembre a New York, nel quale si dibatterà sulla proposta presa dall’Onu e dall’OMS, insieme all’Onu, di ridurre di un terzo il numero dei morti per le malattie non trasmissibili entro il 2030 – alla luce di una campagna informativa sulla riduzione del sale nei cibi – che invita a consumare di meno anche prodotti tipici del made in Italy come il Prosciutto di Parma, il Parmigiano reggiano, l’olio extravergine. E ancora la pizza e il vino. “Appare paradossale sostenere che il parmigiano reggiano possa nuocere alla salute e la Coca Cola No! – commenta BINETTI -, Che la pizza faccia male e i maxi-hamburger no! Non è difficile individuare in questa logica così poco equilibrata una sorta di guerra al Cibo made in Italy, tanto colpevole di eccellenza da essere tra i più imitati e contraffatti al mondo. Allora ben venga la richiesta italiana una etichettatura dettagliata che dia ragione della provenienza degli alimenti e delle tecnologie trasformative a cui sono stati sottoposti. Troppi interessi economici girano intorno a questo ambito così squisitamente italiano, sia sotto il profilo culturale che economico e commerciale, per non vedere i rischi di un attacco a quella ecologia alimentare, su cui si fonda la stessa dieta mediterranea. Per questo è necessario rispondere a questa evidente fake news, per quanto rilanciata da agenzie come l’OMS e l’ONU, con dati concreti sotto il profilo scientifico che mostrino quanto solidamente documentata sia la buona tradizione italiana in fatto di nutrizione e di tutela della salute”. (PO / red) 181331 LUG 18
Source: News UDC Italia