XXVI Giornata mondiale del malato
Oggi è la XXVI Giornata mondiale del malato, istituita da Giovanni Paolo II per ricordare a tutti gli uomini, e in particolare ai cattolici, la necessità di prendersi cura gli uni degli altri, cominciando dai più fragili, da coloro che soffrono di più e spesso sono soli.
Papa Francesco ha scelto per la giornata di oggi le parole che Gesù rivolge a sua madre e a Giovanni: Ecco tuo figlio … Ecco tua madre.
In altri termini propone come paradigma della relazione di cura la più umana di tutte le relazioni: quella tra madre e figlio. E in questo modo ci manda tre messaggi fortissimi.
Prima di tutto il rapporto tra madre e figlio resterà sempre come la manifestazione più profonda dell’Amore.
Quindi ci invita a riflettere sul fatto che la relazione di cura o va oltre la mera assistenza e la pura tecnicalità, o non potrà mai essere efficace.
E infine ci ricorda che nessun uomo nasce da solo: ma l’esistenza di ognuno di noi affonda le sue radici nel cuore e nel corpo di una donna.
In questo modo nessuna malattia, nessuna sofferenza è mai una tragedia senza speranza, ma può diventare il luogo in cui ogni uomo e ogni donna vanno oltre il loro frettoloso egocentrismo. Sembra che non sia mai tempo per gli altri, ma proprio la malattia, la fragilità degli altri ci coinvolgono in un compito che non ha mai fine.”
Lo afferma l’onorevole Paola Binetti, riprendendo alcune parole del Papa, e aggiungendo: “Per me far politica da medico ha sempre rappresentato un grosso impegno per la tutela dei diritti del malato. E mi ricandido anche per proseguire in questa direzione, accanto alle persone che hanno una malattia rara; accanto a quelle che vengono inquadrate nel complesso misterioso dello spettro autistico.
Accanto a tutte le persone che hanno bisogno di cure palliative e non le trovano con la tempestività e l’intensità con cui le cercano.
Sono tre impegni precisi nella prossima legislatura: ricerca scientifica per venire a capo di tante malattie di cui ignoriamo la causa; nuovo slancio nella formazione del personale sanitario perché sia sempre più umano e accogliente. E lotta decisa contro ogni forma di eutanasia, per strisciante è subdola che appaia.
Nessun malato deve sentirsi solo e a tutti va offerto il calore di un rapporto professionale sul modello di quello descritto da Papà Francesco per la giornata di oggi.”