Giochi: Binetti (Udc), mancata legge grande flop della legislatura
Giochi: Binetti (Udc), mancata legge grande flop della legislatura
(DIRE) Roma, 12 gen. – “Tra i flop piu’ vistosi della XVII legislatura si deve registrare la mancata approvazione di una legge di tutela dei giocatori davanti ai rischi crescenti della dipendenza dall’azzardo. Il governo non ha saputo, o molto piu’ probabilmente, non ha voluto opporre alla invadenza massiccia delle proposte di gioco una strategia coordinata ed efficace”. Lo sottolinea Paola Binetti, deputata Udc, che osserva come “la tecnica dell’annuncio, utilizzata per rispondere alle ripetute segnalazioni di allarme sul diffondersi del fenomeno, non ha prodotto risultati utili. In compenso le Regioni si sono mostrate assai piu’ attente. Dopo la legge della Lombardia, quella delle Puglie e quella del Piemonte- prosegue la centrista- e’ appena arrivata anche quella della Toscana, che parte da un punto chiave delle proposte di legge di iniziativa parlamentare, mai prese seriamente in considerazione dal governo. Vietato aprire centri scommesse e installare nuovi apparecchi a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie e socio-assistenziali e banche. Obbligatorio frequentare corsi di formazione per i gestori di centri di scommesse”. Secondo gli investigatori Pignataro, all’epoca ai domiciliari, aveva mostrato interesse nelle imminenti elezioni amministrative di giugno 2017 e avrebbe stipulato un accordo con Carlo Bianco, consigliere comunale uscente e candidato nella lista “Moderati per Torquato”, a sostegno del sindaco uscente Manlio Torquato (estraneo all’indagine) candidato di Pd, Psi, Udc e liste civiche e poi rieletto.Bianco avrebbe accettato un pacchetto di 100 voti in cambio di una modifica alla destinazione urbanistica di un fondo nelle vicinanze delle proprietà della Diocesi di Nocera Inferiore, sul quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas, realizzazione alla quale avevano mostrato interesse Pignataro, Ciro Eboli e Antonio Cesarano, questi ultimi con il compito di fungere da tramite tra il consigliere comunale e il capo del gruppo criminale. In effetti, sottolinea il procuratore di Salerno Corrado Lembo, “in conseguenza delle dirette sollecitazioni di Carlo Bianco, il 16 maggio 2017 la Giunta comunale di Nocera Inferiore adottava l’atto di indirizzo ai funzionari comunali propedeutico alla variante al Puc, coinvolgente il terreno sopra indicato”. Nonostante ciò, però, Carlo Bianco non è stato rieletto in Consiglio comunale. Gli investigatori, nella prosecuzione delle indagini culminata nel provvedimento eseguito oggi, hanno ricostruito il ruolo assunto da Antonio Cesarano rispetto allo scambio elettorale politico-mafioso: fungendo da collante tra Pignataro, Eboli e Bianco, spiega Lembo, “costituiva di fatto il trait d’union tra questi ultimi e la pubblica amministrazione”.
Source: News UDC Italia