Elezioni: Binetti (Udc), nel quarto polo attenzione a politiche cronicità
Elezioni: Binetti (Udc), nel quarto polo attenzione a politiche cronicità
(DIRE) Roma, 9 gen. – “La Pfizer, una delle piu’ grandi industrie farmaceutiche a livello mondiale, sospendera’ le ricerche nel campo di alcune delle patologie neurodegenerative tra le piu’ diffuse nel nostro tempo: l’Alzheimer e il Parkinson. Di conseguenza licenziera’ anche 300 ricercatori che lavoravano in questo settore, mentre i fondi verranno destinati ad altri ambiti in cui si intravvedono risultati piu’ promettenti. E’ una pessima notizia per molte e diverse ragioni. Prima di tutto per i pazienti e per le loro famiglie. Sono 600.000 i malati di Alzheimer in Italia e a causa dell’invecchiamento della popolazione sono destinati ad aumentare, mentre l’Adi (Alzheimer’s Disease International) per il 2016 ha stimato a livello mondiale oltre 9,9 milioni di nuovi casi di demenza all’anno, cioe’ un nuovo caso ogni 3,2 secondi”. Lo afferma l’onorevole Paola Binetti, UDC. I costi diretti dell’assistenza in Italia “ammontano a oltre 11 miliardi di euro- prosegue- di cui il 73% a carico delle famiglie. Il costo medio annuo per paziente e’ pari a 70.587 euro, comprensivo dei costi a carico del Servizio sanitario nazionale, di quelli che ricadono direttamente sulle famiglie e dei costi indiretti (gli oneri di assistenza che pesano sui caregiver, i mancati redditi da lavoro dei pazienti, ecc.). Ma oggi, dopo l’abbandono della Pfizer, sconfiggere l’Alzheimer resta una chimera. Gli investimenti profusi non sono stati sufficienti ad ottenere risultati degni di nota contro il morbo. Lo stesso destino tocchera’ anche alla ricerca contro il Parkinson, per il quale non e’ stato ancora trovato un trattamento risolutivo”.Attualmente i trattamenti terapeutici utilizzati “offrono piccoli benefici sintomatici- sottolinea Binetti- che possono solo parzialmente rallentare il decorso della patologia. Ma e’ anche una cattiva notizia per tutto il mondo della ricerca: per i ricercatori licenziati, che andranno ad ingrossare le fila dei disoccupati con un curriculum eccellente e per la stessa mentalita’ che presidia gli investimenti per la ricerca, fin troppo legata ai risultati che si ottengono invece che alla attivita’ di ricerca in se stessa. La ricerca sembra finalizzata al profitto che se ne puo’ ricavare sul piano economico, ignorando quanto possano essere preziosi anche i cosiddetti risultati negativi, se e quando contribuiscono ad ampliare le nostre conoscenze, rivelando meccanismi fisiopatologici ancora ignoti”. Nel programma di governo che l’UDC sta elaborando per la prossima legislatura “spiccano per contrasto tre fatti di primaria importanza. Prima di tutto- spiega Binetti- il piano nazionale per la cronicita’, con una attenzione particolare alle patologie neuro-degenerative in cui gli aspetti sociali si intrecciano profondamente con quelli sanitari. E’ un modo concreto di sostenere le famiglie, a cui va riconosciuto un ruolo sociale di primaria importanza proprio quando uno dei suoi membri presenta una patologia cronica come l’Alzheimer, ed e’ la famiglia a doversi far carico dei costi altissimi sul piano economico oltre che affettivo. Nei nostri programmi c’e’ poi un particolare interesse per l’attivita’ di ricerca che va rafforzata non solo con adeguati investimenti pubblici, ma sostenendo anche l’attivita’ di ricerca dei privati attraverso concrete politiche di riduzione fiscale quando si occupa di malattie rare e di farmaci orfani. In terzo luogo dal quarto polo vogliamo sostenere l’occupazione giovanile, tanto piu’ quando esprime talenti come la creativita’, lo spirito d’iniziativa, la capacita’ di innovazione, perche’ alla lunga sono queste le capacita’ che consentono di creare nuovi posti di lavoro, svecchiando prassi consolidate, ma divenute improduttive. E questa e’ la mano tesa in modo concreto alle famiglie che, ad esempio, si fanno carico dei loro familiari anziani, malati, disabili, soprattutto se affetti da demenza senile o dal Parkinson. Porre le famiglie al centro di un progetto politico significa anche far girare intorno alle loro necessita’ un programma di ricerche innovativo, pensato e tradotto in pratica da giovani che sanno essere cosi’ visionari da individuare soluzioni efficaci, laddove altri vedono solo ostacoli insormontabili”, conclude Binetti.
Source: News UDC Italia