Servono ancora i cattolici in politica?
Testimonianze del dibattito parlamentare sul valore della vita e sul testamento biologico
Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri; politici che abbiano cura dei più deboli: gli affamati, i disoccupati, i senzatetto, gli immigrati, i popoli indigeni, gli anziani sempre più soli e abbandonati, i bambini ancora nel grembo delle madri; tutti gli sfruttati e quanti la società attuale dello scarto ha trasformato in rifiuti, «avanzi», perché oggi, in questa «economia che uccide», le persone sono meno importanti delle cose che danno profitto…
Papa Francesco
Esiste un futuro per la presenza dei cattolici nella vita politica in Italia?
Questo libro cerca di rispondere a questa domanda non in modo teorico, ma a partire dall’esperienza vissuta alla Camera dei Deputati da un manipolo di parlamentari di diverse forze politiche, che insieme si sono battuti per la dignità della persona umana e per il valore della vita in qualsiasi circostanza.
Quindici anni fa, Joseph Ratzinger, non ancora Papa, in una nota rivolta ai cattolici scriveva con quella sua semplicità dal sapore profetico: «La società civile si trova oggi all’interno di un complesso processo culturale che mostra la fine di un’epoca e l’incertezza per la nuova che emerge all’orizzonte… Non è possibile sottacere i gravi pericoli a cui alcune tendenze culturali vorrebbero orientare le legislazioni e, di conseguenza, i comportamenti delle future generazioni.
È oggi verificabile un certo relativismo culturale che offre evidenti segni di sé nella teorizzazione e difesa del pluralismo etico che sancisce la decadenza e la dissoluzione della ragione e dei principi della legge morale naturale… La storia del XX secolo basta a dimostrare che la ragione sta dalla parte di quei cittadini che ritengono del tutto falsa la tesi relativista secondo la quale non esiste una norma morale, radicata nella natura stessa dell’essere umano, al cui giudizio si deve sottoporre ogni concezione dell’uomo, del bene comune e dello Stato».
Per lasciar ben chiara la responsabilità dei cattolici impegnati in politica, Benedetto XVI aggiungeva subito dopo: «Non è compito della Chiesa formulare soluzioni concrete – e meno ancora soluzioni uniche – per questioni temporali che Dio ha lasciato al libero e responsabile giudizio di ciascuno».
A questi principi si ispira l’agire politico degli Autori dei contributi raccolti nel libro; contributi che, partendo dall’esperienza del dibattito parlamentare sulle disposizioni anticipate di trattamento, il cosiddetto testamento biologico, interrogano e si interrogano – è una domanda che non si può eludere – su quale possa essere il futuro dell’impegno dei cattolici italiani in politica.
«Ci siamo mossi contro la cultura dello scarto – dichiarano gli Autori – che facilita la morte dei più deboli e dei più fragili, accogliendo il loro desiderio di morte.
A chi pensa che questo atteggiamento significhi prendersi cura di loro, vogliamo sottolineare come la politica sia parte integrante di quella “Chiesa in uscita” alla quale ci rimanda costantemente Papa Francesco».